Urgente o Importante.
La scelta per la performace.
Oggi più che mai la distinzione per valutare se una scelta/azione è urgente o importante è attuale.
Nella fase centrale e più operativa di coaching, operare questa distinzione è spesso sorprendente per il cliente. E’ il momento di assegnare delle priorità. Per poi considerare lo spazio di azione possibile e l’incidenza, l’ impatto sull'”ambiente esterno” che si provoca, professionale o privato che sia.
Oggi tutto questo è ancora più difficile di ieri, in quanto l’incidenza che possiamo avere, il campo di possibile azione di ognuno di noi si è ridotto, è limitato da una necessità di grande rispetto e buon senso verso l’altro, dalla situazione oggettiva di forza maggiore, dai divieti governativi che aumentano quotidianamente.
Quello che era urgente ieri, oggi può essere risibile o addirittura neppure ipotizzabile. Molte cose importanti cambiano connotati o svaniscono. Per contro nuove necessità e iniziative emergono e vanno nuovamente valutate: urgenti o importanti?
Talvolta poi si azzera tutto. Le “cose” non ci sono più. Il mondo di oggi non le prevede, qualunque fosse la loro importanza o urgenza per noi, pochi giorni fa. Magari torneranno attuali o forse no.
Da questo segue che mai più di oggi la lucidità con cui guardare ciò che è attorno a noi è il principale strumento che possiamo coltivare, per raccogliere gli indizi più sottili su cui muovere i prossimi passi di consolidamento o di sviluppo di quello che è davvero significativo per ognuno di noi.
Sia che riguardi una relazione da rinforzare o un’attività professionale da reinventare. Il rapporto con i figli o un team online. La gestione difficile di un malanno o la crisi economica che sentiamo minacciosa.
Solo se completi di ogni risorsa personale che ci appartiene e a cui attingere in modo lucido e veloce, possiamo muoverci in modo efficace in questo momento un po’ troppo confuso e colmo di vincoli.
C’è un modo per essere il più possibile all’altezza degli avvenimenti di questi giorni?
ReSonance
Certo, riconoscere il proprio modo migliore di essere e portarlo nell’oggi, stravagante, solitario, in cui tutti ci troviamo.
E nelle pieghe delle informazioni che trarremo da una percezione e osservazione perfetta di quello che c’è, potremo scoprire il nostro modo di riorganizzare, trasformare quanto possibile ciò che è attorno a noi.
E sarà un modo nuovo in un mondo nuovo.